ACBC


Tutto è partito con la campagna di Kickstarter, che ha dato alla start-up grande visibilità: il video che spiegava l’idea ha fatto il giro del web con 50 milioni di views senza sponsorizzazioni. ...

Tutto è partito con la campagna di Kickstarter, che ha dato alla start-up grande visibilità: il video che spiegava l’idea ha fatto il giro del web con 50 milioni di views senza sponsorizzazioni. Tutto il giorno in ufficio, di corsa in palestra e poi fuori a cena con la ragazza. Senza il bisogno di tornare a casa per cambiare le scarpe. Basta tirare la zip per indossare (e portare ovunque con te) tutti i modelli che vuoi. Due ragazzi italiani hanno inventato una innovativa calzatura modulabile: sulla stessa suola, si possono montare e cambiare 100 diverse tomaie, leggere e facili da trasportare. Sportive, classiche, casual: lo stile cambia in pochi secondi e si riduce anche l’impatto sull’ambiente. Dietro l’idea di Acbc, ci sono due giovani tornati in Italia per rivoluzionare il mondo delle calzature. Il progetto è nato nel 2016 quando i due fondatori di Acbc erano all’estero. Gio Giacobbe viveva a Shanghai, dopo aver lavorato come direttore generale di Trussardi per l’Asia e prima ancora per Peuterey e Tommy Hilfiger. Edoardo Iannuzzi invece aveva già all’attivo diverse consulenze nel mondo del design industriale nel Regno Unito. La scarpa modulabile è costituita da una suola su cui si possono montare “skin” diverse, a seconda delle necessità. Il concetto della scarpa modulabile nasce con due esigenze: capacità di adattamento ai continui spostamenti e viaggi che caratterizzano la vita contemporanea, e riduzione dell’impatto sull’ambiente causato dalla produzione. Senza rinunciare all’estetica. La sostenibilità parte dal trasporto: una skin occupa poco spazio e ingombra l’80 per cento in meno di una scarpa. Così da un lato il consumatore riduce il peso del suo bagaglio; e dall’altro, acquista meno paia e contribuisce ad abbattere l’inquinamento derivante dalla realizzazione delle calzature. Comprando una sola suola e due skin al posto di due paia di scarpe, si taglia il consumo di materia prima – la plastica – e la quantità di energia necessaria per iniettare quella plastica nello stampo. 35 store monomarca (8 in Italia, 9 in Cina, il resto tra Nord ed Est Europa) e collaborazioni con Armani, Moschino e Mtv e molte altre in arrivo. Tutto il giorno in ufficio, di corsa in palestra e poi fuori a cena con la ragazza. Senza il bisogno di tornare a casa per cambiare le scarpe. Basta tirare la zip per indossare (e portare ovunque con te) tutti i modelli che vuoi. Due ragazzi italiani hanno inventato una innovativa calzatura modulabile: sulla stessa suola, si possono montare e cambiare 100 diverse tomaie, leggere e facili da trasportare. Sportive, classiche, casual: lo stile cambia in pochi secondi e si riduce anche l’impatto sull’ambiente. Dietro l’idea di Acbc, ci sono due giovani tornati in Italia per rivoluzionare il mondo delle calzature. Il progetto è nato nel 2016 quando i due fondatori di Acbc erano all’estero. Gio Giacobbe viveva a Shanghai, dopo aver lavorato come direttore generale di Trussardi per l’Asia e prima ancora per Peuterey e Tommy Hilfiger. Edoardo Iannuzzi invece aveva già all’attivo diverse consulenze nel mondo del design industriale nel Regno Unito. La scarpa modulabile è costituita da una suola su cui si possono montare “skin” diverse, a seconda delle necessità. Il concetto della scarpa modulabile nasce con due esigenze: capacità di adattamento ai continui spostamenti e viaggi che caratterizzano la vita contemporanea, e riduzione dell’impatto sull’ambiente causato dalla produzione. Senza rinunciare all’estetica. La sostenibilità parte dal trasporto: una skin occupa poco spazio e ingombra l’80 per cento in meno di una scarpa. Così da un lato il consumatore riduce il peso del suo bagaglio; e dall’altro, acquista meno paia e contribuisce ad abbattere l’inquinamento derivante dalla realizzazione delle calzature. Comprando una sola suola e due skin al posto di due paia di scarpe, si taglia il consumo di materia prima – la plastica – e la quantità di energia necessaria per iniettare quella plastica nello stampo. 35 store monomarca (8 in Italia, 9 in Cina, il resto tra Nord ed Est Europa) e collaborazioni con Armani, Moschino e Mtv e molte altre in arrivo.

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